Situata di fronte al Complesso fortificato di “Pettolecchia”, la Masseria “il Capanno” nasce qualche secolo dopo come ricovero per gli animali dell’azienda. Si configura come un recinto diviso, in due piccoli corti, da un volume, disposto ortogonalmente alla strada. Una tipica architettura rurale con ingresso, più alto, voltato a botte ed una lunga stecca coperta da capriate in legno. Il progetto di recupero e di rifunzionalizzazione del “Capanno” assume l’impianto del complesso, con la sua tipica successione di piccoli recinti, come condizione necessaria alla ridefinizione degli spazi. La realizzazione di un porticato e del successivo colonnato, disposti trasversalmente al volume delle stalle, divide ulteriormente lo spazio dei due cortili. Un ultimo corpo di fabbrica ad L si inserisce nel cortile di nord-est, andando così ad equilibrare la volumetria del complesso. Un sistema di pieni e vuoti e di spazi interni ed esterni che migliora la distribuzione degli ambienti e permette l’inserimento di nuove e più moderne funzioni. Un’ulteriore condizione spaziale ritenuta, sin da subito, fondamentale ai fini dell’elaborazione progettuale, è quella della chiusura verso l’esterno mediante i muretti in tufo e “a secco”. Condizione questa che viene rafforzata sul lato prospiciente alla strada inspessendo il muro di cinta, mediante la realizzazione di due corpi aperti, voltati a stella. Al contrario, sugli altri lati, il recinto viene spezzato in più punti favorendo l’apertura verso la campagna circostante. La successiva piantumazione di alberi di ulivo e di carrubo all’interno delle corti, enfatizza questa apertura, creando un perfetto legame tra architettura e natura circostante. Il progetto di rifunzionalizzazione del complesso, si inserisce all’interno di un programma, molto più ampio, che mira alla riqualificazione di questo territorio non solo per la fruizione turistica, ma soprattutto per attivare un percorso di rivalutazione del suo patrimonio storico, architettonico e naturale e delle tradizioni ad esso collegate.