La mostra “9 itinerari per 100 architetture del ‘900 in Puglia e Basilicata” è il risultato di una rilevante attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del Novecento, da parte delle Sezioni Puglia e Basilicata del DOCOMOMO Italia, coadiuvata da un metodico lavoro di documentazione fotografica dei manufatti architettonici. Questa iniziativa restituisce l’importanza dovuta ad un patrimonio architettonico straordinario, in alcuni casi dimenticato. La fotografia si è rivelata il mezzo indispensabile nel concepimento del progetto.  La rilettura critica dell’edificio costituisce il punto di partenza essenziale per poter discernere i temi caratterizzanti dell’architettura.  La composizione dell’immagine è certamente influenzata dal soggetto architettonico e dal contesto in cui è esso inserito. In tal senso il soggetto della fotografia può essere ripreso da differenti punti di vista, in modo da sottolineare la relatività dello sguardo e le molteplici chiavi di lettura. Al contrario, oggetti diversi, pur ascrivibili ad uno stesso ordine di cose, possono essere ripresi da uno stesso punto di vista e con medesime condizioni di luce per poterne apprezzare anche le minime differenze. Talvolta è la natura stessa del luogo in cui l’architettura è inserita a costituire una componente essenziale dell’inquadratura per via della sua forte carica evocativa. Il Lungomare di Bari vive del suo rapporto con il contesto naturale in cui è inserito, per questo la scelta di ritrarre gli edifici dal mare e di rendere l’acqua un ulteriore elemento della composizione. Così come un luogo religioso come il Cimitero Comunale di Parabita, caratterizzato da forme tendenzialmente metafisiche, che condizionano e giustificano la scelta di liberare la fotografia dalla presenza umana.